Page 2373 - Shakespeare - Vol. 2
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Vacca boia, voi siete il codardo; il bastardo; il Giannino babuino.
EVANS
[A parte a Caio] Ve ne prego, non diventiamo zimbelli per gli umori degli altri.
Io vi vorrei amico e in un modo o nell’altro mi farò perdonare. [Forte.] Io vi
spacco il pitale sulla cucuzza di giullare!
CAIO
Diable! Coso Rugby, oste mio della Cartella, non ho forse aspettare lui per
fare di lui polpette? Non ho forse aspettare lui al luogo che avevo fissato?
EVANS
Ma quant’è vero che sono puon cristiano, ora sentite qua, qua è il luogo
fissato! Lo può testimonianza l’oste mio della Carrettiera.
OSTE
Statevi cheti, dico! Galles e Gallia, francioso e galloso, salvalanime e
campacarni.
CAIO
Uh, cotesta l’è buona, eccelante.
OSTE
State cheti vi dico. State a sentire l’oste vostro della Giarrettiera. Sono un
furbone io? Sono un sagace? Sono forse un Machiavello? Dovrò perdere il mio
dottore? No, l’è lui che mi dà pozioni e mozioni. Dovrò perdere il mio
pievano? Il mio pastore? Il mio don Ughetto? No, l’è lui che mi dà prieghi e
dinieghi. Qua la mano, mondano, sù. Qua la tua mano, ultramondano.
Ragazzuoli di mente fina, io v’ho uccellati ambedue: v’ho spediti ai posti
sbagliati. Or son possenti i vostri cuori, le vostre pellacce sono sane, e tutto
finisca in decotto di vin di Spagna. Sù, portate al monte de’ pegni i loro
acciari. Seguite me, bambocci di pace; seguite, seguite, seguite.
Esce.
SHALLOW
Affogaggine, un oste matto. Appresso di lui, messeri, appresso.