Page 2073 - Shakespeare - Vol. 2
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“Si sciolga il Senato fino a un’altra occasione,
               quando la moglie di Cesare farà sogni migliori”.
               Se Cesare si nasconde, non mormoreranno
               “Vedete, Cesare ha paura”?

               Perdonami, Cesare, perché il forte forte amore
               che ho per la tua ascesa mi spinge a dirti questo,
               e la mia ragione si piega di fronte al mio amore.



              CESARE
               Come mi sembrano stupide le tue paure ora, Calpurnia!

               Mi vergogno di aver ceduto ad esse.
               Datemi il mio mantello, perché voglio andare.
                  Entrano Bruto, Caio Ligario, Metello Cimbro, Casca, Trebonio, Cinna e
                                                          Publio.
               Ed ecco che Publio è venuto a prendermi.




              PUBLIO
               Buon giorno, Cesare.



              CESARE
                               Benvenuto, Publio.
               Come, Bruto, anche tu ti sei alzato così presto?
               Buon giorno, Casca. Caio Ligario,

               Cesare mai ti è stato così nemico
               come questa febbre che ti ha fatto magro.
               Che ora è?



              BRUTO
                               Sono suonate le otto, Cesare.



              CESARE
               Vi ringrazio per il vostro disturbo e la vostra cortesia.
                                                       Entra Antonio.

               Guardate, Antonio, che fa baldoria tutta la notte,
               è già in piedi ciononostante. Buon giorno, Antonio.



              ANTONIO
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