Page 943 - Shakespeare - Vol. 1
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RICCARDO
Precisamente; se vossignoria, Brakenbury, si compiace,
può prender parte alla nostra conversazione.
Non stiamo dicendo nulla di criminale, amico: diciamo che il re
è saggio e virtuoso e che la sua nobile regina è matura d’anni,
bella e tutt’altro che gelosa. Diciamo che la moglie di Shore
ha un piedino grazioso, labbra di ciliegia, occhio seducente
e una parlata più che incantevole. E che i parenti della regina
sono stati nobilitati. Che ne dite, messere! Potete negare tutto ciò?
BRAKENBURY
Con questo, monsignore, non ho a che fare.
RICCARDO
A che fare con madama Shore? Io ti dico, brav’uomo,
che chi ha a che fare qualcosa con lei, tranne uno,
farebbe meglio a farlo di nascosto, da solo.
BRAKENBURY
Quale sarebbe quest’uno, monsignore?
RICCARDO
Suo marito, briccone! Vorresti tradirmi?
BRAKENBURY
Supplico vostra Grazia di perdonarmi e
di interrompere la conversazione col nobile duca.
CLARENCE
Conosciamo il tuo incarico, Brakenbury, ed ubbidiremo.
RICCARDO
Siamo infimi sudditi della regina, e ci tocca obbedire.
Addio, fratello. Vado dal re
e, qualsiasi cosa possa servirvi -
foss’anche chiamare «sorella» la vedova di Edoardo -
lo farò, pur di liberarvi.
Frattanto, questa grave offesa alla nostra fratellanza
mi tocca più sul vivo di quanto possiate immaginare.
[Abbraccia Clarence piangendo.]