Page 941 - Shakespeare - Vol. 1
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ho deciso di fare il furfante
e di odiare gli oziosi piaceri del giorno d’oggi.
Ho tramato complotti, avviato insidiosi tranelli
fondati su insensate profezie, maldicenze e sogni,
per suscitare odio mortale fra mio fratello Clarence
e il re; e se re Edoardo è retto e giusto
quanto io sono obliquo, perfido e traditore,
quest’oggi dovrebbe vedere Clarence messo in gattabuia
per una predizione che dice che G
sarà l’assassino degli eredi di Edoardo.
Tuffatevi, pensieri, in fondo al mio cuore:
ecco che viene Clarence.

                     Entra Clarence, scortato, e Brakenbury.

Buon giorno, fratello; che significa questa scorta armata
al seguito di vostra Grazia?

CLARENCE

                Sua Maestà,
 preoccupato per la mia incolumità personale, ha incaricato
 queste guardie di scortarmi alla Torre.

RICCARDO

 Per quale motivo?

CLARENCE

          Perché mi chiamo Giorgio.

RICCARDO

 Oibò, monsignore, non è colpa vostra;
 per questo, il re avrebbe dovuto mandare in prigione i vostri padrini.
 Ma forse sua Maestà ha qualche intenzione
 di farvi ribattezzare nella Torre.
 Di che si tratta, Clarence, posso saperlo?

CLARENCE

 Certo, Riccardo, quando lo saprò io stesso: giacché dichiaro
 che ancora non lo so. Ma, a quanto mi si dice,
 il re dà ascolto a profezie e sogni
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