Page 922 - Shakespeare - Vol. 1
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55 IV, iii, 2 Come si evince dal seguito della scena e dalle didascalie, Edoardo IV passa la notte su
una seggiola e in camicia da notte. Dopo York incoronato con un diadema di carta ed Enrico VI
arrestato da due umili guardiacaccia, ecco un altro sovrano colto in un momento assai poco
regale.
56 IV, iii, 59 Tutta la scena vive della precarietà di una situazione politica continuamente ribaltata
dalle circostanze più accidentali. Edoardo IV, ridotto all’effigie di un re, ovvero al ruolo di un
attore a cui è stata sottratta la parte più importante, si atteggia a filosofo, mentre Warwick
continua - passando da un campo all’altro - a coltivare la sua futile attività di kingmaker. I re
valgono ormai meno degli attori che li interpretano sul palcoscenico. Vedi anche IV, v.
57 IV, iv, 22 La scienza medica dell’epoca riteneva che ogni sospiro cavasse una stilla di sangue dal
cuore.
58 IV, iv, 31 Elizabeth si reca a Westminster, un luogo sacro che garantiva l’immunità a chi vi si
rifugiava.
59 IV, v, 20 King’s Lynn, il porto del Norfolk.
60 IV, v, 26 Un piccolo dettaglio diventa significativo della sorte del popolo in balia della guerra civile.
Al cacciatore-guardiano non resta che cambiare fazione di fronte all’imperversare delle casate
nobiliari.
61 IV, vi, 68-76 Con le sue parole ispirate Re Enrico profetizza il futuro di pace e di riconciliazione
che avrà inizio con la salita al trono del Conte di Richmond, ovvero Enrico Tudor, proclamato nel
1485 Re Enrico VII.
62 IV, vii, didascalia Siamo nella primavera del 1471, vicino alla conclusione del conflitto tra i
Lancaster e gli York. Edoardo sbarca alla foce del fiume Humber e si fa aprire le porte di York,
promettendo, con un atto di spergiuro indegno di un sovrano, fedeltà a Enrico VI. Nel giro di
poche settimane si succedono le battaglie decisive di Barnet e di Tewkesbury.
63 IV, vii, didascalia dopo il v. 16 Secondo Hattaway, il Sindaco di York si trova sulla balconata della
Tiring House, utilizzata ampiamente nelle scene dell’assedio alle città francesi presenti nella prima
parte dell’Enrico VI (vedi anche V, i).
64 IV, viii, didascalia La cattura definitiva di Enrico VI avviene l’11 aprile 1471 nel Palazzo del
Vescovo di Londra.
65 IV, viii, 25 Secondo la tradizione, Londra era la nuova Troia, perché sarebbe stata fondata da
Bruto, nipote di Enea.
66 V, i, didascalia Nella scena vengono collegati due momenti diversi: l’arrivo di Edoardo IV sotto le
mura di Coventry (29 marzo 1471) e la preparazione per la battaglia di Barnet, combattuta il 14
aprile successivo.
67 V, i, 81 Questo verso e il precedente sono recuperati da Hattaway nell’Ottavo del 1595. Et tu,
Brute (“Anche tu Bruto”) è l’esclamazione attribuita a Giulio Cesare, pugnalato dal figliastro
Bruto.
68 V, i, 94 Jefte è il giudice biblico di Israele, citato anche nell’Amleto (II, ii), che immolò la figlia,
poiché aveva fatto voto a Dio di sacrificare la prima creatura che avesse incontrato al ritorno a
casa dopo la vittoria sugli Ammoniti.
69 V, ii, 2 Warwick è un bugbear, uno spauracchio, che spaventa soprattutto i bambini, un
«babau», perciò, in questo momento cruciale, in cui i fratelli York liquidano la potente figura
paterna del kingmaker, che credeva di poter fare e disfare a piacimento la sorte delle dinastie e
dei regni. Morti i vecchi e sterminati i più giovani (Rutland, il Principe Edoardo), sul palcoscenico
della Storia rimane la generazione dei guerrieri cannibali, che legittimano le proprie pretese con la
violenza delle armi. A Warwick, il voltagabbana e mestatore politico, non resta altro da fare che
drammatizzare il suo ruolo nella tragedia, trasformando, in punto di morte, un mediocre
comprimario in un grande eroe. Il conflitto tra le diverse interpretazioni della storia nazionale non
potrebbe essere più stridente: ancora una volta, il corpo feudale, violentato dalle guerre politiche,