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dei Comuni e portavoce del Re in Parlamento. Anch’egli membro del Consiglio di Reggenza.
Giustiziato nel 1399.
23 ATTO II, i, didascalia La scena, di invenzione shakespeariana, ha luogo ad Ely House, la
residenza londinese di Gaunt. Il Duca di York è Edmund Langley (1341-1402), quinto figlio di
Edoardo III, Conte di Cambridge e fondatore della casa di York, ramo cadetto dei Plantageneti.
Tra i figli di Edoardo III, il meno dotato di qualità politiche e militari. Luogotenente di Riccardo
durante i soggiorni di quest’ultimo in Irlanda (1393-95 e 1399).
24 II, i, 17-23 Al tempo di Riccardo sono le mode di Francia a dettar legge a corte, ma nel
Cinquecento predominano i riferimenti a quelle italiane, e Shakespeare è uno dei tanti ad
ironizzare sull’esterofilia dei connazionali, nel solco di una tradizione inaugurata da Roger Ascham
nel suo celebre Scholemaster (1515-18): un sostenuto, ragionato attacco alle mode d’Italia.
Anche in Woodstock Riccardo e i suoi accoliti sono accusati d’introdurre strane usanze straniere e
di abbigliarsi in «brache francesi, mantelli italiani, e cappelli spagnoli» (il Re stesso aveva
introdotto in Inghilterra l’uso del fazzoletto da naso, così come Anna di Boemia il cavalcare
all’amazzone). L’ironia verso le mode si coniuga all’ostilità verso il costume pubblico e privato
dell’Italia del machiavellismo, dei veleni, dei vizi e delle perversioni - in chiave di pregiudizio
protestante - e va di pari passo con l’esaltazione dell’insularità, di cui in questa scena Gaunt si fa
portavoce.
25 II, i, 40 sgg. L’appassionata invocazione patriottica di Gaunt - classico pezzo da antologia -
trova ampi echi nella pubblicistica contemporanea e nelle stesse fonti di Shakespeare (già in Hall
l’Inghilterra è vista come giardino dell’Eden e paradiso perduto). Accenti simili si son già uditi in Re
Giovanni e Enrico VI, parte terza, e si risentiranno in Cymbeline. Per la visione dell’Inghilterra
come isola felice, siamo nell’ambito di una recente ma vigorosa tradizione (vedi i contemporanei
Hakluyt, Daniel e Drayton) che esalta l’Inghilterra come regina dei mari.
26 II, i, 56-68 Gaunt esalta la grandezza inglese richiamandosi anche ai grandi re crociati (Riccardo
Cuor di Leone ed Edoardo I), nel quadro di una serie di richiami tematici che s’inseguono per
tutta la tetralogia: quelli delle Crociate e del pellegrinaggio in Terrasanta.
27 II, i, didascalia dopo il v. 70 La Regina, nel dramma, non ha alcun rapporto con la prima regina
di Riccardo, Anna di Boemia (morta nel 1394) né con la seconda, Isabella di Francia, sposata nel
1396 all’età di otto anni (ma anche Samuel Daniel, nelle Civil Wars, fa di costei una donna fatta).
Di storicamente reale c’è il grande amore che Riccardo pare abbia effettivamente portato ad
Anna di Boemia. Lord Ross di Helmsley diventerà Lord Tesoriere sotto Enrico IV (morto nel
1414). Lord Willoughby (morto nel 1400), proviene come Ross dal nord dell’Inghilterra, come
quasi tutti i partigiani di Bolingbroke.
28 II, i, 73 L’amara risposta di Gaunt è un elaborato gioco di parole, in pretto stile elisabettiano, sul
no m e Gaunt (grafia inglese della città fiamminga) e gaunt, vale a dire ‘guanto’ (come
sostantivo) e ‘smagrito’, ‘ossuto’, ‘emaciato’ (come aggettivo). Si è cercato di renderlo coi
concetti di «malconcio» e «conciato». Gaunt dice in effetti: ‘Io resto fedele al mio nome, ma tu
non sei fedele al tuo nome di Re’, introducendo così uno dei temi del dramma, il rapporto tra i
nomi e coloro che li portano.
29 II, i, 103 «Guasto» traduce waste (che sta anche per ‘deserto’, ‘terra desolata’) mentre
«ambito [...] circoscritto» traduce small verge, dove verge sta per ‘orlo’ o ‘confine’ (in questo
caso, il cerchio della corona) ma anche per il cerchio dal raggio di 12 miglia, con al centro la
persona del Re, che cade sotto la giurisdizione del Lord Maresciallo.
30 II, i, 126 Il pellicano è emblema di amore paterno e materno, nonché di ingratitudine filiale: dalla
credenza che i giovani pellicani si nutrissero del sangue dei genitori. Compare assai di frequente
nell’emblematistica e nell’iconografia del Cinque e Seicento.
31 II, i, 128 Il mito dell’uomo semplice e onesto (plain Thomas), tutto d’un pezzo, risale a
Woodstock, che ne fa l’antitesi di Riccardo per temperamento ed aspetto esteriore. Le fonti
storiografiche di Shakespeare dipingono Gloucester come intrigante, violento e dedito alla
cospirazione.

