Page 2966 - Shakespeare - Vol. 1
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Note
1 ATTO I, i, didascalia La scena s’intende ambientata a Windsor, nella sala del trono, e segue
abbastanza fedelmente la narrativa di Holinshed, compressa tuttavia nello spazio e nel tempo: gli
eventi del I atto hanno inizio, storicamente, nel gennaio 1388, al Parlamento di Shrewsbury, e
terminano nel febbraio 1399 con la morte di Gaunt. L’udienza da cui prende avvio il dramma ha
luogo il 6 settembre 1398, parecchi mesi dopo il primo scambio di accuse tra Mowbray e
Bolingbroke.
Riccardo II (1367-1400), noto anche come Riccardo di Bordeaux, dalla sua città natale, è figlio di
Edoardo di Woodstock, il leggendario Principe Nero (a sua volta erede di Re Edoardo III). Salito
al trono nel 1377, all’età di 10 anni, cresce sotto la tutela di potenti zii, quali appunto Giovanni di
Gaunt e il Duca di York. Precocemente sposato, nel 1382, con la Principessa Anna di Boemia
(morta altrettanto precocemente nel 1394) si trova al centro, in giovane età, dei giochi di potere
di due opposte consorterie di nobili: quella che fa capo a Robert de Vere, Conte di Oxford, a cui
appartengono i suoi favoriti, e quella capitanata da Thomas Woodstock, Duca di Gloucester, e
dai Conti di Warwick e di Arundel, sostenuti invece dal Parlamento. Costretto ad accettare il
controllo del Parlamento e la pesante tutela di cinque Pari (i cosiddetti Lord Appellants, fra cui
Bolingbroke e Mowbray) al compimento della maggiore età (1389), riesce a regnare per otto
anni in relativa stabilità, grazie anche alla capacità di mediazione di Giovanni di Gaunt. Amante
delle lettere e delle arti, e mecenate di alcuni fra i maggiori artisti dell’epoca, quali Chaucer,
Gower e Froissart, ma poco dotato di intelligenza politica, Riccardo, sempre alle prese con
problemi più grandi di lui (a cominciare dalla rivolta contadina del 1381 per finire con il marasma
economico degli ultimi anni), nel 1397 si sente abbastanza forte da liberarsi di Arundel
(giustiziato), Warwick (esiliato) e Gloucester (assassinato).
Giovanni di Gaunt (dal grande centro delle Fiandre, sua città natale - in francese Gand), Duca di
Lancaster e Conte di Richmond (1340-1399), è quarto figlio di Edoardo III e fratello minore del
Principe Nero, e sarà capostipite di una dinastia, quella dei Lancaster, che darà all’Inghilterra del
Quattrocento i tre re Enrico IV (Bolingbroke), Enrico V ed Enrico VI. Abile e consumato politico di
grandi ambizioni, arbitro di innumerevoli conflitti entro e fuori la corte, fu l’eminenza grigia del
regno di Riccardo.
2 I, i, didascalia dopo il v. 19 Henry Bolingbroke (1366-1413), detto anche Enrico di Lancaster,
Conte di Derby e Duca di Hereford e, alla morte di Gaunt, Duca di Lancaster, è il futuro iniziatore
della dinastia. Tra il 1387 e il 1389 contribuisce attivamente, con gli altri Lord Appellants, a
mettere fuori legge i fedelissimi del Re. Partecipa poi a crociate in Lituania (1390) e Prussia
orientale (1392). La grafia elisabettiana del nome è Bullingbrooke: in realtà un soprannome
(brook è un corso d’acqua o torrente), che permette a Shakespeare di fare ampio uso di
immagini acquee. Thomas Mowbray (1366-1413), Conte di Nottingham e poi Duca di Norfolk,
anch’egli profondamente implicato nelle lotte fra le fazioni del Palazzo, è comandante della piazza
di Calais quando Gloucester viene colà imprigionato: Holinshed e gli storici elisabettiani lo ritengono
responsabile della sua uccisione. Morrà esule a Venezia.
3 I, i, 88 Le monete d’oro (lett., ‘nobili’, nobles) erano pezzi da 6 scellini e 8 pence. Tre nobili
facevano una sterlina.
4 I, i, 95 A cominciare cioè dalla rivolta contadina del 1381, capeggiata da Wat Tyler e Jack Straw.
5 I, i, 103 Le fonti di Shakespeare (Holinshed, Froissart, Woodstock) parlano di soffocamento,
mentre gli storici moderni propendono per una morte per fame; soltanto Le Beau, fonte
francese di Holinshed, parla di decapitazione. Shakespeare preferisce far scorrere il sangue, e
non per un facile effetto drammatico, ma perché di immagini di sangue il testo è impregnato dal
principio alla fine. Al richiamo ad Abele, ad azione appena iniziata, corrisponde nelle battute finali
del dramma un richiamo a Caino: il dramma si apre con il sangue innocente di Gloucester che
grida vendetta, per chiudersi con la volontà di espiazione del vendicatore per il sangue versato.

