Page 2337 - Shakespeare - Vol. 1
P. 2337
La nostra devozione è sì ricca e infinita
che ve la offriamo ognora senza fare di conto.
Mostrateci la luce solare del vostro volto,
perché noi la si adori come gente selvaggia.
ROSALINA
Il mio volto è una luna, ed è rannuvolata.
RE
Beate nubi, che fanno ciò che codeste fanno.
Vogliate, ardente luna, brillar con queste stelle,
rimosse quelle nubi, sui nostri rai piangenti.
ROSALINA
Chiedi assai più di questo, o stolto postulante!
Ora chiedi soltanto chiar di luna sul mare.
RE
Allora di quel ballo concedimi solo un giro.
Tu mi chiedi di chiedere, non chiedo cosa ardita.
ROSALINA
Musica dunque! Oh no, devi muoverti con più slancio.
Fermo ancora? Niente danza! Come la luna io cambio.
RE
Non volete più ballare? Come mai così mutata?
ROSALINA
Hai chiesto alla luna piena, ma adesso ell’è cambiata.
Suonano degli strumenti.
RE
Però è sempre la luna, ed io son l’uomo lì drento.
La musica c’è, concedimi un movimento.
ROSALINA
Lo concede l’udito.
RE

