Page 2024 - Shakespeare - Vol. 1
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Non sbarrare, dunque, al giovane Muzio,
che era la tua gioia, l’ingresso qui dentro.
TITO
Alzati, Marco, alzati:
questo è il giorno più triste che io mai abbia veduto:
essere disonorato dai miei figli a Roma!
Bene, seppellitelo, e seppellite me subito dopo.
Lo mettono nella tomba.
LUCIO
Riposino qui le tue ossa, dolce Muzio, con i tuoi amici,
finché non adorneremo la tua tomba di trofei.
Tutti si inginocchiano e dicono: 48
T UT T I
Nessuno sparga lacrime per il giovane Muzio:
vive nella fama chi è morto per la causa della virtù.
Escono tutti tranne Marco e Tito.
MARCO
Mio signore - per uscire da questa tristezza desolata -
com’è successo che la scaltra regina dei Goti
si trovi tutt’a un tratto così innalzata in Roma?
TITO
Non lo so, Marco, ma so che è così:
se con qualche trama o no, solo il cielo può dirlo.
Non è, dunque, obbligata all’uomo
che l’ha portata a tale felice svolta?
Certo, e nobilmente lo ripagherà.
Entrano l’Imperatore, Tamora e i suoi due figli con il Moro, da una porta.
Entrano dall’altra porta Bassiano e Lavinia, con altri.
SAT URNINO
Così, Bassiano, t’è riuscito il colpo.
Che Iddio ti dia gioia con la tua bella sposa.
BASSIANO