Page 1786 - Shakespeare - Vol. 1
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da cui scagliarlo nel mare procelloso!
Ecco, in una sola riga due volte ricorre il suo nome:
“Il povero, derelitto Proteo, Proteo l’appassionato
alla soave Giulia”. Questa la strapperò.
Eppure no, giacché con tanta grazia
tal nome accoppia ai nomi suoi dolenti.
Così, li piegherò l’un sull’altro:
ora baciatevi, stringetevi, urtatevi, fate quel che vi pare.
[Rientra Lucetta]
LUCET T A
Madonna,
la cena è pronta, e vostro padre vi attende.
GIULIA
Orbene, andiamo.
LUCET T A
Ma come, questi pezzi di carta restano qui a tradirci?
GIULIA
Se li tieni così da conto, fai meglio a raccattarli.
LUCET T A
No, mi avete già ripresa per non averli presi.
Pure, non resteran qui a prender freddo.
[Li raccoglie]
GIULIA
Vedo che ti ci sei proprio fissata.
LUCET T A
Sissignora: ditelo pure, quel che vedete.
Voi mi credete orba, ma ho anch’io la vista buona.
GIULIA
Su, andiamo, ti vuoi muovere o no?
Escono.