Page 1785 - Shakespeare - Vol. 1
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al vostro canto mancan le note alte.
GIULIA
Le note alte sono sommerse da un basso sfrenato.
LUCET T A
Se son caduta in basso, l’ho fatto per Proteo.
GIULIA
Non perderò altro tempo con tali corbellerie.
La fa ben lunga, con le dichiarazioni.
[Fa a pezzi la lettera]
Va’, sparisci, e lascia stare quei pezzi di carta.
Ti piacerebbe metterci mano, sol per farmi arrabbiare.
LUCET T A
Si finge indifferente, ma cosa non darebbe
per arrabbiarsi così per un’altra lettera!
[Esce]
GIULIA
[raccattando i frammenti della lettera]
No, è proprio per questa che vorrei arrabbiarmi.
Oh mani detestabili, che han fatto a brani parole tanto amorose!
Oh, perniciose vespe! Nutrirvi d’un miele sì dolce
e uccidere le api che l’han prodotto coi vostri pungiglioni!
Voglio baciare ogni frammento per fare ammenda.
Guarda, qui è scritto, “soave Giulia”. Altro che soave!
Per vendicare la tua ingratitudine
scaglio il tuo nome contro la ruvida pietra
per calpestare, sdegnosa, il tuo disdegno.
E qui c’è scritto, “Proteo d’amor ferito”.
Povero nome ferito! Il mio seno, come un’alcova,
ti accoglierà finché la ferita non guarisca del tutto:
e così io lo esploro con un bacio sovrano.
Ma “Proteo” l’ho visto scritto due o tre volte.
Sta’ calmo, vento benigno, non involarti con una sola parola,
fammi prima trovare ogni lettera della lettera,
eccezion fatta per il mio proprio nome: che un mulinello l’involi
su una scogliera aspra, scoscesa, incombente,