Page 1356 - Shakespeare - Vol. 1
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donne e bestie, e infatti ha domato il mio vecchio padrone, la mia nuova
padrona e anche me, collega Curzio.
CURZIO
Ma va là, pollicino. Io non sono una bestia.
GRUMIO
E io sarei un pollicino? Le tue corna sono lunghe un piede, e io non sono da
meno. 204 Ma vuoi fare questo fuoco, o dovrò lamentarmi di te con la
padrona, la cui mano, visto che ora è a portata di mano, assaggerai presto,
con fredda consolazione, 205 per la lentezza con cui ci riscaldi?
CURZIO
Ti prego, buon Grumio, dimmi, come va il mondo?
GRUMIO
Gelidamente, Curzio, in ogni lavoro tranne il tuo; fuoco, perciò. Fa’ il tuo
dovere e avrai il dovuto, perché il padrone e la padrona sono quasi morti
gelati.
CURZIO
Il fuoco è già pronto; allora, le notizie, buon Grumio.
GRUMIO
Be’, “Ehi, Jack, ecco le nuove”, 206 la conosci, no? Tutte le notizie che vuoi.
CURZIO
Dai, sempre colle tue birbonerie. 207
GRUMIO
Il fuoco, il fuoco, perché ho preso un gran freddo. Dov’è il cuoco? La cena è
pronta, la casa riassettata, avete steso le canne, 208 spazzato le ragnatele,
i servi hanno i nuovi abiti di fustagno, le calze bianche, e sono tutti vestiti a
nozze? Garzoni e bicchieri sono puliti di dentro, servette e boccali puliti di
fuori, 209 messe le tovaglie, 210 e tutto in ordine?
CURZIO
È tutto pronto; perciò, ti prego, le notizie.
GRUMIO