Page 604 - Galileo. Scienziato e umanista.
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230-32).
                    59   Galileo  a  Picchena,  8  gennaio  e  6  febbraio  1616,  citaz.  (OG  12,  pp.  222-23,

                230).
                    60
                       Citazioni da Galileo a Picchena, 23 gennaio e 20 febbraio 1616 (OG 12, pp. 228,
                238 rispettivamente); Querenghi ad Alessandro d’Este, 30 dicembre 15 e 20 gennaio

                1616 (OG 12, pp. 212, 226-27).
                    61
                       Querenghi ad Alessandro d’Este, 5 marzo 1616, in Motta [1993], p. 614.
                    62
                       Sarpi [1996], pp. 423-27. Sebbene la teoria delle maree padovana faccia acqua
                da tutte le parti, i vari sostenitori di uno o dell’altro protagonista hanno provato ad

                attribuirla al loro preferito: Drake [1970], pp. 200-13 a Galileo; Sosio [1996], pp. CL-

                CLIX a Sarpi.
                    63  OG 5, pp. 377-81, 383, 386, 388-89, 391, 395; Finocchiaro [1989], pp. 119-22,

                124, 126, 128, 130, 133.
                    64
                       OG 5, 382; Finocchiaro [1989], p. 126. La forza che provoca le maree è data
                dalla differenza tra la forza della trazione esercitata dalla Luna (e dal Sole) sulla Terra
                e quella sugli oceani.
                    65
                       OG 19, p. 321; Finocchiaro [1989], p. 133.
                    66
                       Guicciardini a Cosimo, 4 marzo 1616 (OG 12, pp. 242-43); Fantoli [1996], pp.
                232-33, 267-69, nn. 97-98.
                    67  OG 19, pp. 320-21; Finocchiaro [1989], pp. 146-47.
                    68
                       Cfr. McMullin [2005], pp. 173, 183-84.
                    69
                       OG 19, pp. 321-22; Finocchiaro [1989], pp. 147-48; Pagano, a cura di [2009],
                pp.  a  cura  di  [2009],  pp.  45-66  (doc.  21,  16  febbraio  1616).  Gli  storici  hanno  reso
                successive et incontinenti  con  «immediatamente  dopo»,  «piú  tardi»  «in  connessione

                con il precedente», a seconda se pensino sia stato Seghizzi o Galileo a far precipitare la

                situazione al passo successivo. Mayer [2009], pp. 81-84.
                    70  Beretta e Lerner [2006], pp. 207-16; Giobbe 9,6; Leonardi, in Santinello [1992],
                pp. 377-78.

                    71   OG  19,  pp.  322-23;  Finocchiaro  [1989],  pp.  148-49;  Ciampoli  a  Galileo,  28

                febbraio 1615 (OG 12, pp. 146).
                    72
                       Pagano, a cura di [2009], pp. 46-47 (doc. 22, 5 marzo 1616).
                    73   Lerner  [2005],  pp.  327-35,  346-56.  Lerner  osserva  (pp.  342-44)  che  Ingoli

                tralasciò molti passaggi del De revolutionibus che, in base ai suoi stessi parametri di

                giudizio, meritavano di essere cancellati.
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