Page 2127 - Shakespeare - Vol. 4
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Vilia miretur vulgus: mihi flavus Apollo                 EN
                                      Pocula Castalia plena ministret aqua.             4


                                                    All’Onorevolissimo
                                    Henry Wriothesley, Conte di Southampton,

                                                 e Barone di Titchfield.



          Onorevole Signore,
          non so come io possa offendervi dedicando i miei imperfetti versi a vostra
          Signoria, né come il mondo possa censurarmi per aver scelto un così forte
          sostegno  per  un  così  leggero  carico.  Tuttavia,  se  solo  vostro  Onore  parrà

          compiacersene,  mi  riterrò  altamente  lodato;  e  faccio  voto  di  mettere  a
          profitto ogni mia ora oziosa, finché non vi avrò onorato con qualche più grave
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          fatica.  Ma se il primo erede della mia invenzione dovesse rivelarsi deforme,
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          mi dorrò che esso abbia avuto un così nobile padrino,  e mai più arerò una
          così sterile terra, per paura che essa abbia a produrre ancora un così cattivo
          raccolto. Lascio la cosa al vostro Onorevole esame, e vostro Onore a ciò che
          contenta il vostro cuore; possa esso rispondere sempre ai vostri desideri, e
          alle speranzose aspettative del mondo.



                                                                A Vostra Signoria con ogni devozione,

                                                                                      William Shakespeare.
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