Page 2122 - Shakespeare - Vol. 4
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carattere misto dell’originale. Il poemetto è infatti caratterizzato da un’ariosa
          e scintillante velocità, che lo porta a sfruttare intensivamente un tono per poi
          lasciarlo  cadere  e  passare  repentinamente  (via  un  «col  che...»  o  un  «ciò
          detto...»)  a  un  altro.  Così  al  sublime  letterario  segue  con  un  capriccioso

          sobbalzo il comico licenzioso; all’eufuistico segue il brutalmente colloquiale, e
          così via. Questa alternanza di stili è per il poemetto (e pure per il lettore) una
          questione di vita o di morte.
          Nella traduzione di G. Baldini invece (che ha tradotto solo Venere e Adone)

          viene rispettata la struttura strofica, ma non il verso. Anche in questo caso
          dunque  la  lingua  può  prendersi  tutto  lo  spazio  che  vuole,  col  risultato  che
          tutto viene esplicato e diluito ad libitum. Mancando poi lo stimolo del ritmo, il
          lettore  si  trova  ad  arrancare,  senza  nessun  abbrivio  che  lo  trascini.  Infine,

          vanno di nuovo completamente persi la giocosità e il carattere misto.
          Qui  ho  cercato  di  evitare  questi  difetti,  con  quali  risultati  sta  all’eventuale
          lettore valutarlo. In ogni caso, per evitarli, non mi son mai sentito autorizzato
          ad essere meno fedele.




                                                                                                             G. S.




          Bibliografia per i «Poemetti»


          EDIZIONI

          Il testo seguito in questa traduzione è quello di The Poems, a cura di F.T.

          Prince, The Arden Shakespeare, London 1960. Tra le altre edizioni annotate:
          Shakespeare’s  Poems,  a  cura  di  C.K.  Pooler,  The  Arden  Shakespeare,  ivi
          1911; The  Poems,  a  cura  di  H.E.  Rollins, A  New  Variorum  Edition  of
          Shakespeare, Philadelphia 1938; The Poems, a cura di J.C. Maxwell, The New

          Cambridge  Shakespeare,  Cambridge  1965; Narrative  Poems,  a  cura  di  W.
          Burto, Introduzione di W. Empson, The Signet Classic Shakespeare, New York
          1968; The  Narrative  Poems,  a  cura  di  M.  Evans, The  New  Penguin
          Shakespeare,  Harmondsworth  1989; The Poems, a cura di J. Roe, The New

          Cambridge Shakespeare, Cambridge 1992; The Sonnets and Narrative Poems,
          a cura di H. Vendler, Everyman’s Library, London 1992.


          TRADUZIONI ITALIANE

          Venere e Adone, trad. di D. Calvari, Alessandria 1891; Venere e Adone, trad.

          di G. Tirinelli, Firenze 1898; I Poemetti, trad. di A. Mabellini, Bologna 1913;
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