Page 1877 - Shakespeare - Vol. 4
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               Fu la gonfia maestosa vela del suo possente verso

               spiegata alla tua conquista più che mai preziosa,
               a soffocar nella mia mente le idee già pronte
               facendo lor tomba il grembo dov’erano cresciute?
               Fu il suo spirito, da spiriti istruito a scrivere

               sovra ogni mortal potere, che a morte mi feriva?
               No, né lui, né i suoi compagni che di notte
               gli danno aiuto, assordarono i miei canti.
               Né lui, né quell’affabil genio familiare

               che di notte lo plagia con recondito sapere
               possono vantarsi d’aver vinto il mio silenzio:
               no, non era questa la ragion che m’affliggeva;
                               ma quando la tua attenzione elevò la sua poesia,

                               allor mi mancò il tema: questo affievolì la mia.
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