Page 1880 - Shakespeare - Vol. 4
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Di’ che mi lasciasti per qualche mio difetto
ed io rafforzerò la gravità di quell’offesa:
di’ che sono zoppo e zoppicherò all’istante
senza oppor difesa alle tue ragioni.
Tu non potrai, amore, che denigrarmi la metà,
per dar corpo al tuo voluto cambiamento,
di quanto io stesso mi denigri; sapendo che lo vuoi,
soffocherò l’affetto e diverrò un estraneo;
eviterò i tuoi passi e sulle labbra mie
mai più indugerà il tuo caro dolce nome,
affinché io, blasfemo, non debba danneggiarlo
forse ricordando la nostra vecchia conoscenza.
Per te io giuro di andar contro me stesso,
perché mai potrei amare chi è causa del tuo odio.