Page 1855 - Shakespeare - Vol. 4
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               Quando vidi sfigurato dall’atroce mano del Tempo

               l’orgoglioso tesoro di epoche ormai sepolte,
               quando talvolta vedo alte torri rase al suolo
               e bronzi eterni soggetti alla furia della morte;
               quando vidi l’ingordo oceano invadere

               il superbo reame delle spiagge,
               e la terra vincere la potenza delle acque
               alternando vittorie a perdite e perdite a vittorie;
               quando vidi quel terribile mutar della natura

               o la stessa sovranità crollar miseramente,
               fu allora che Rovina m’insegnò a meditare
               che il Tempo verrà e porterà via il mio amore.
                               È come morte tal pensiero, non ha altra scelta,

                               se non piangere di avere chi ha timor di perdere.
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