Page 1843 - Shakespeare - Vol. 4
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               Io sono come il ricco cui chiave benedetta

               può condurre al suo dolce tesoro ben rinchiuso,
               che però non vuole rimirare ogni momento
               per non fiaccare l’estasi di un piacer più raro.
               Per questo son le feste così solenni e ambite

               perché ricorron rade nel volgersi dell’anno,
               esse sono distanziate come pietre di valore
               o gioielli d’alto pregio inseriti in un collare.
               Così il tempo che ti serba è come il mio forziere

               o come uno stipo che protegga vesti pregiate
               per render più prezioso quell’attimo felice
               quando ripresenta il suo splendor nascosto.
                               Benedetto sii tu, il cui valor mi offre il pregio

                               di gioir con te vicino, di sperar se sei lontano.
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