Page 1847 - Shakespeare - Vol. 4
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               Dolce amore, rianima la tua forza, non sia

               il tuo sentire più ottuso di quell’appetito,
               che oggi soddisfatto del suo cibo,
               domani si riaccende di primitivo ardore.
               Sii così, amore: anche se oggi appaghi

               i tuoi avidi occhi tal che sazi cadano nel sonno,
               riaprili ancor domani e non soffocare
               l’entusiasmo d’amore in torpore eterno.
               Sia questo infelice momento simile a quel mare

               che divide le sponde ove due giovani promessi
               si recano ogni giorno, così, quando scorgerai
               ritornar l’amore, più felice sarà l’incontro.
                               O sia come l’inverno che tanto colmo di disagi,

                               rende più prezioso e ambito l’arrivo dell’estate.
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