Page 1841 - Shakespeare - Vol. 4
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Come mi è penoso continuare nel cammino
quando ciò che anelo, fine del mio triste andare,
insegnerà alla quiete e a quel riposo a dirmi
quante son le miglia che mi separan dall’amico.
La bestia che mi porta, stanca del mio dolore,
avanza lentamente per quel peso che mi grava,
come se la poveretta capisse per istinto
che il suo cavalier non ama la fretta che allontana:
non eccita il suo passo il crudele sprone
che talvolta l’ira le affonda nella carne,
a quello fiocamente essa risponde con un gemito,
più penetrante in me del ferro nel suo fianco;
perché il suo sordo gemito richiama alla mia mente
che davanti c’è dolore e alle spalle la mia gioia.