Page 1848 - Shakespeare - Vol. 4
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               Essendo schiavo tuo, che altro potrei fare

               se non servir ore e momenti di ogni tuo volere?
               Non è prezioso il tempo che io ho da spendere,
               né servigi da rendere finché tu non li chieda.
               Né oso io dolermi di quei momenti senza fine

               mentre, mio signore, guardo l’ora in tua attesa,
               né giudico esasperante l’amarezza dell’assenza
               quando al tuo servitore tu hai detto addio.
               Né oso domandare al mio pensier geloso

               ove tu possa essere o supporre cosa stia facendo,
               ma in triste schiavitù io aspetto e solo penso
               quanto tu renda felice chi ti sta vicino.
                               L’amore è così sciocco che in ogni tuo piacere,

                               qualunque sia il tuo agire, non crede in alcun male.
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