Page 3120 - Shakespeare - Vol. 1
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MONT ECCHI
Oh, screanzato! Che modi sono questi,
affrettarti a una tomba prima di tuo padre?
PRINCIPE
Chiudi la bocca della disperazione, per un momento,
finché non avremo dissolto l’ambiguità dei fatti
e chiarito la loro origine, il corso e gli sviluppi.
Allora assumerò io stesso il comando delle tue lamentele
e ti guiderò sinanche alla morte.
Intanto impara a sopportare, lascia
che la sventura sia schiava della pazienza.
Portate qui tutti i sospetti.
FRATE LORENZO
Io sono il maggior indiziato.
Anche se il meno capace, pure il più sospetto,
dato che tempo e luogo m’accusano
d’aver compiuto questo orrendo misfatto.
Ed eccomi qui, pronto ad accusarmi e a scusarmi
di ciò che in me è condannabile o scusabile.
PRINCIPE
Allora dì in fretta tutto quello che sai.
FRATE LORENZO
Sarò breve, perché quel poco fiato che mi avanza
non basterebbe per un lungo e noioso racconto. 122
Romeo, lì morto, era il marito di questa Giulietta.
E lei, lì morta, era la sua moglie fedele.
Io stesso li avevo sposati,
e il giorno delle loro nozze segrete
fu anche il giorno del giudizio per Tebaldo,
la cui morte immatura
fece bandire il fresco sposo da questa città.
Per lui, non per Tebaldo, piangeva Giulietta.
E voi, per liberarla dall’assedio di quel dolore,
la prometteste in sposa, e l’avreste unita a forza,
al conte Paride. Allora lei corre da me,
e con occhi disperati mi chiede di trovare il modo

