Page 2249 - Shakespeare - Vol. 1
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come ponzare su un libro con fatica,
               cercando la luce del vero, e intanto il vero riduce

la vista a tradimento, e l’occhio acceca.
               Luce che cerca luce ruba luce alla luce;

e, prima di scoprire dov’è la luce nel buio,
perdi gli occhi e la luce ti s’abbuia.
Studiatemi come all’occhio dar piacere,

               fissandolo su un occhio più leggiadro,
che lo abbagli e diventi la sua stella polare,

               e gli ridia la luce di cui l’avea privato.
Lo studio è come il sole glorioso del cielo

               che non si può indagare con occhi impertinenti.
Chi sgobba troppo ha avuto da sempre poco reddito,

               tranne conferme misere dai libri d’altra gente.
Questi padrini in terra delle luci del cielo,

               che danno un nome ad ogni stella fissa,
dalle notti stellate non hanno più compenso

               di chi va sotto gli astri e non li conosce mica.
Saper troppo ci rende famosi ma ignoranti,
e dare i nomi è facile, i padrini son tanti. 4

RE

 Com’è ben educato nel negare l’educazione!

DUMAINE

 S’è istruito bene, per distruggere l’istruzione.

LONGAVILLE

 Estirpa il grano e fa crescere il loglio.

BEROWNE

 Maggio è vicino quando le oche covano.

DUMAINE

 Questo che c’entra?

BEROWNE

         Sì, a suo tempo e luogo.

DUMAINE
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