Page 2248 - Shakespeare - Vol. 1
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No sire, se vi garba, lasciatemi dire: no.
 Studiare con vostra grazia, solo questo ho giurato,
 e che qui, per tre anni, con voi sarei rimasto.

RE

 Birùn, questo hai giurato, e tutto il resto.

BEROWNE

 Alla buon’ora, sire! Allora giurai per scherzo.
 Perché si studia, chiedo? Ditelo voi, sentiamo.

RE

 Via, per sapere cose che sennò non sappiamo.

BEROWNE

 Cioè, negate e chiuse alla comune competenza?

RE

 Appunto: è dello studio la divina ricompensa.

BEROWNE

 Andiamo allora, io giuro di studiare
 per sapere qualcosa che m’è proibito imparare:
 esempio, dove fare una cenetta sopraffina,
 quando che il fare festa mi si nega espressamente;
 oppure, dove incontrare qualche bella donnina,
 se nel comune sapere le femmine son carenti;
 o, se ho giurato cosa ch’è troppo duro osservare,
 come tenere la fede, e insieme ritrattare.
 Se questo è veramente ciò che lo studio fa,
 allora esso conosce ciò che ancora non sa.
 Volete che giuri questo? Birùn non rifiuterà.

RE

 Ma questi sono gl’intoppi che impediscono di studiare,
 ed allenano l’intelletto ai piaceri più vani.

BEROWNE

 Ma ogni piacere è vano, e il più vano di tutti
 è quello, avuto con pena, che di pena dà frutto:
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