Page 2108 - Shakespeare - Vol. 1
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Se una sola buona azione ho fatto in tutta la mia vita,
me ne pento dal profondo del cuore.

LUCIO

 Qualche devoto amico porti via di qui l’imperatore
 e gli dia sepoltura nella tomba dei suoi padri.
 Mio padre e Lavinia siano deposti
 senza indugio nel sepolcro della nostra famiglia.
 E per quella tigre vorace, Tamora,
 nessun rito funebre, non una persona in gramaglie,
 e la luttuosa campana non suoni al suo funerale;
 ma gettatela alle bestie e agli uccelli, che predino su di lei.
 La sua vita fu bestiale e priva d’ogni pietà;
 ora che è morta, gli uccelli si prendano pietà di lei. 295
 [Guardate che sia fatta giustizia di Aaron, quel dannato Moro,
 da cui han tratto origine i nostri dolorosi casi.
 Poi passeremo a dar ordine allo stato,
 che simili eventi, mai più possano rovinarlo.] 296

                                                                  Escono.
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