Page 1986 - Shakespeare - Vol. 1
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metà dell’azione. In ogni caso l’edizione del dramma poi stampata nell’in-folio rivela che l’autore
    non ha ancora deciso presso quale corte inviare i nostri due eroi.

17 II, i, 2 Bisticcio su un’antica omofonia tra la preposizione on (‘su’) e il numerale one (‘uno’).
    Letteralmente: ‘I miei guanti ce li ho indosso’ e anche ‘dei miei guanti ne ho uno solo’. Risposta:
    ‘Allora questo sarà vostro, visto ch’è spaiato’.

18 II, i, 38 Gli elisabettiani consideravano la passione amorosa una vera e propria malattia: del
    corpo e dello spirito. Malattia dai sintomi inequivocabili: tipiche per esempio le braccia conserte,
    indice di malinconia d’amore - e qui si sconfina in quella vera e propria malattia del secolo che è
    la malinconia: il male oscuro di tanti protagonisti elisabettiani e giacobini, a cominciare da Amleto.
    Male notomizzato in quel capolavoro della trattatistica che è L’Anatomia della Melancolia di Robert
    Burton (1621). Presso i contemporanei di Shakespeare sembrano coesistere due attitudini
    opposte e incompatibili verso l’amour-passion: l’idealizzazione aristocratica e cortese di
    derivazione medievale o umanistica, e l’interpretazione in chiave medico-fisiologica del
    turbamento d’amore (un malanno da diagnosticare, magari anche con l’esame delle urine). Vedi
    come Proteo (II, iv) riprenderà a sua volta l’amico: «Quand’ero io il malato, mi davi pillole
    amare».
    In Come vi piace (III, ii) Rosalinda fa la predica a Orlando: «No, la mia medicina la tengo in
    serbo per i veri malati». In lui ella non scorge nessuno dei sintomi del mal d’amore: «Un volto
    scavato, che voi non avete; l’occhio cupo e infossato, che voi non avete; un umore intrattabile,
    che voi non avete; una barba incolta, che voi non avete [...] E poi le vostre brache han tanto di
    giarrettiere, al vostro cappello non mancano i nastri, né avete le maniche sbottonate, le scarpe
    slacciate: non avete nulla, nella vostra persona, che mi dimostri abbandono alla desolazione. No,
    non vedo nulla di tutto ciò, siete anzi pressoché inappuntabile nell’abbigliarvi: sembrate amare voi
    stesso più di ogni altra persona».

19 II, i, 45 sgg. Il botta e risposta tra servo e padrone gioca sulle accezioni di favour (‘favore’,
    ‘attrattiva esteriore’, ‘gentilezza d’animo’): per cui se hard-favoured sta per ‘tutt’altro che bella’,
    well-favoured vale sia ‘di bell’aspetto’ che ‘ben disposta’, ‘prediletta’ o ‘favorita’. Ulteriori doppi
    sensi si trovano in count e account: to account sta per ‘tenere da conto’, e out of all count per
    ‘inestimabile’, da cui ‘non stimabile’.

20 II, i, 79-80 I stand affected to her sta per ‘sono attaccato a lei’ ma anche ‘mi porta all’erezione’.
    A l to stand del padrone (‘stare’, ‘star ritto’) risponde il to set del servo (‘mettersi comodo’,
    ‘rilassarsi’).

21 II, i, 135 Svelto fa il verso al proverbiale There’s neither rhyme nor reason (corrisponde al
    nostro ‘senza capo né coda’).

22 II, i, 147 Si è ricorso (controvoglia) a un’amplificazione esplicativa: l’aggettivo earnest denota
    qualcuno ‘che fa sul serio’, il sostantivo earnest un ‘anticipo’ o ‘caparra’.

23 II, i, 162 Alla credenza secondo cui il camaleonte vive d’aria si rifà anche Turione ( II, iv) cui
    Valentino darà del camaleonte: per cui si dichiara «più pronto a bere il vostro sangue che a viver
    della vostra aria». Nell’Endimione di Lyly l’amore è definito «un camaleonte che null’altro che aria
    attira nelle sue fauci». Famosa la battuta di Amleto, al Re che gli chiede come se la passi:
    «Splendidamente, affè mia. Faccio la dieta del camaleonte. Mi nutro d’aria, farcita di promesse:
    non ci potreste ingrassar meglio un cappone» (III, ii).

24 II, iii, 11 Gli ebrei sono tradizionalmente visti dal volgo come duri di cuore, insensibili alle pene
    come alle gioie dei cristiani (vedi III, v: Lanciotto che invita il compare all’osteria). La creazione
    del personaggio di Shylock, l’ebreo veneziano che non si lascia commuovere, risente del clima di
    pregiudizio antiebraico (e generalmente xenofobo) rinfocolato ad arte nei primi anni Novanta.

25 II, iii, 16 sgg. «La più scalcagnata» traduce the worser sole (‘la suola peggio ridotta’): ma c’è
    un’assonanza con soul, ‘anima’ - e quindi l’idea dell’inferiorità della donna. «Col suo bravo buco»
    (hole) è crudo indice di identità sessuale; «La vecchia ciabatta» (più sotto) traduce an old
    woman, emendamento di a would woman (altrove emendata in a wood woman: ‘donna di legno’
    o anche ‘matta’). Questa scarpa slabbrata Lanciotto se la porta al viso (donde l’allusione all’alito
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