Page 1841 - Shakespeare - Vol. 1
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DUCA
Proteo, osiamo affidarvi tale impresa
poiché sappiamo - l’ha detto Valentino -
che siete già fermamente votato ad Amore
e non potete, lì per lì, cambiare idea e ad esso ribellarvi.
Questa è la garanzia che vi dà accesso
a Silvia, a conferire con lei liberamente.
Ella è plumbea, depressa, malinconica
e, per amore dell’amico vostro, sarà lieta di vedervi:
e qui potrete indurla, eloquente come siete,
a odiare il giovane Valentino e amare il mio protetto.
PROT EO
Farò tutto quel che posso.
Ma voi, Ser Turione, mancate di mordente:
dovreste adescarla con del vischio, impaniarne i desideri
con dolenti sonetti, le cui rime ben limate
sian ben ricolme di voti e di promesse.
DUCA
Vero.
Dono del cielo è la poesia, e grande il suo potere.
PROT EO
Ditele che sull’altare della sua beltà
sacrificate lacrime, sospiri, affetti.
Scrivete fino a prosciugar l’inchiostro, che poi torni a fluire
diluito nel pianto, e componete i versi con sentimento
tale da illuminare la vostra dedizione.
Il liuto d’Orfeo aveva per corde i nervi d’un poeta,
ed il suo aureo tocco inteneriva acciaio e selce,
rendeva mansuete le tigri, faceva sì che immensi leviatani,
lasciassero abissi insondabili per danzar sulle spiagge. 51
Dopo qualche elegia soffusa di mestizia,
recatevi la notte sotto il verone della vostra bella
con dolci musicanti, i cui strumenti
dian voce a lacrimevoli lamenti: il silenzio profondo della notte
si addice a dolci note sì struggenti.
Questo, e nient’altro, potrà mai conquistarla.
DUCA