Page 1838 - Shakespeare - Vol. 1
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E devo andar da lui?
LANCIOT T O
E anche di corsa: ti sei fatto attendere tanto che la tua solita andatura non
fa più al caso.
SVELT O
Perché non me l’hai detto subito? Un cànchero, alle tue lettere d’amore!
[Esce]
LANCIOT T O
Adesso sarà strigliato a dovere per aver letto la mia lettera. Un tanghero e
un cialtrone, a ficcare il naso nei segreti altrui! Gli terrò dietro, voglio
godermela, la punizione del giovanotto.
Esce.
Scena II EN
Entrano il Duca [e] Turione.
DUCA
Ser Turione, non temete, ella vi amerà,
ora che Valentino è bandito dal suo cospetto.
T URIONE
Dacché è in esilio lei mi disprezza più che mai:
ha ricusato la mia compagnia, e se l’è presa con me,
tanto che ormai dispero di farla mia.
DUCA
Questo labile stampo dell’amore è una figura
intagliata nel ghiaccio, che in un’ora di calore
in acqua si dissolve e perde i suoi contorni.
Ci vorrà un po’ di tempo a sciogliere il gelo dei suoi pensieri,
ma poi l’indegno Valentino sarà dimenticato.
Entra Proteo.
Ehilà, Ser Proteo! Il tuo concittadino
è poi partito, secondo il nostro editto?