Page 1265 - Shakespeare - Vol. 1
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PREFAZIONE
The Taming of the Shrew fu pubblicata per la prima volta sette anni dopo
la morte di Shakespeare nel Folio del 1623 in un testo piuttosto corretto
(forse dal manoscritto dell’autore, nonostante qualche incongruenza
residua, come in IV, v, 61-62). Nel 1594 era stata iscritta nello «Stationers’
Register» e pubblicata una commedia intitolata The Taming of A Shrew
(poi ristampata nel 1596 e nel 1603), che ha molti punti di contatto con
The Shrew, e per un certo tempo è stata considerata come sua possibile
fonte. A Shrew ha l’identico intreccio principale, un analogo intreccio
secondario, la stessa «cornice» concernente Christopher Sly (che anzi viene
mantenuta per tutto il corso della commedia e la conclude), e strette
corrispondenze di episodi e dialoghi. I personaggi, tranne Caterina, hanno
però nomi diversi, e l’azione si svolge ad Atene, non a Padova.
Il rapporto fra i due testi è stato ampiamente dibattuto: oggi si ritiene in
genere che A Shrew sia un testo ricostruito a memoria per altra compagnia
di attori, e cioè un bad Quarto, che però denota uno sforzo di
organizzazione unitaria del materiale molto più accentuato che non negli
altri bad Quartos; la sua circolazione impedì la pubblicazione di The Shrew,
che comunque è da considerarsi anteriore. Ciò comporta che The Taming
of the Shrew sia stata composta probabilmente attorno al 1592-93, se non
addirittura già nel 1590 (come sostengono alcuni moderni commentatori),
forse per la compagnia del conte di Pembroke. Questa data concorda col
carattere relativamente semplice e farsesco della commedia, che potrebbe
risultare fra le primissime di Shakespeare, se non addirittura la prima -
anteriore anche a The Comedy of Errors, con la quale ha in comune la
fonte dell’intreccio secondario - anche per gli espliciti riferimenti al
Warwickshire, che risentirebbero di un fresco ricordo dei luoghi della
giovinezza di Shakespeare.
Queste reminiscenze della campagna inglese attorno a Stratford e dei suoi
personaggi costituiscono una fonte diretta e personale dell’Induction, ossia
del prologo drammatico: una forma di “cornice” alla commedia, piuttosto
diffusa nei testi dell’epoca, che si ritrova ad esempio nella Spanish Tragedy
di Thomas Kyd, in The Old Wives’ Tale di George Peele, nel James IV di
Robert Greene, ecc., vale a dire negli immediati predecessori di
Shakespeare. L’Induction nel nostro testo è presente solo all’inizio (forse
perché mantenerla fino alla fine, come in A Shrew, avrebbe comportato un
numero eccessivo di attori), ma è stato fatto notare che così avviene in
oltre metà dei testi elisabettiani che presentano una Induction. Essa serve