Page 1262 - Shakespeare - Vol. 1
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Note

 1 Shakespeare, però, non poté conoscere l’opera di Virgilio che nell’originale latino, giacché la
    versione anonima elisabettiana edita nell’Ottocento da H. Ellis non comprende il libro XXV
    dell’Anglica Historia, dedicato al regno di Riccardo III. Cfr. Three Books of P. Vergil’s English
    History, London 1844 e P. Vergil’s English History from an early Translation. I. Containing the
    first Eight Books comprising the Period prior to the Norman Conquest, London 1846.

 2 E.K. Chambers inclina per il 1591-1592, ma A.S. Cairncross, l’ultimo editor della trilogia, e
    Hammond propongono di anticiparne la data agli anni 1590-1591. Cfr. E.K. Chambers, William
    Shakespeare. A Study of Facts and Problems, I, Oxford 1930, p. 303, e Cairncross, The third
    part of King Henry VI, Arden Shakespeare, London 1964, p. XIV.

 3 E.K. Chambers, op. cit., ibidem.

 4 T. More, The History of King Richard III, a cura di R.S. Sylvester, Yale U.P. 1963, p. 4.

 5 T. More, op. cit., p. 5.

 6 F. Guicciardini, Opere, a cura di V. De Caprariis, Milano 1953, p. 385.

 7 The Complete Works of John Milton, vol. VI, Eikonoclastes, Yale U.P. 1962, p. 361.

 8 Shakespeare, ad esempio, introduce ancora viva nel 1483 la regina Margherita, che era morta
    nel 1482, e fa morire Clarence in seguito a sentenza del re ed intrigo di Gloucester, mentre egli
    era stato condannato per tradimento dal parlamento.

 9 Cfr. G. Melchiori, The Corridors of History: Shakespeare the Re-maker, British Academy Lecture
    1986, Oxford U.P. 1988.

10 T. More, op. cit., p. 12.

11 Ibidem.

12 Cfr. C. Marlowe, Tamburlaine the Great, Part Second , IV, ii: «These terrors and these
    tyrannies: ... / I execute, enjoined me from above, / to scourge the pride of such as Heaven
    abhors».

13 A.P. Rossiter, Angel with Horns, London 1961, p. 19. In questo aspetto, Rossiter indica il
    «paradosso centrale» del dramma.

14 Idem, p. 44, scrive delle «Histories» di Shakespeare: «a pattern is there, and it is like Halle’s»;
    che è quanto dire More, su cui la Cronaca di Hall si fonda per il regno di Riccardo.

15 Dopo il lungo «tormento» dell’attesa (3, Enrico VI, III, ii, vv. 179-180) Riccardo raggiunge la
    meta agognata, non però le «gioie immaginate dai poeti» come appannaggio del «diadema
    imperiale» (Ibidem, I, ii, 31).

16 Cfr. Riccardo III, IV, iii, 51-54 e Macbeth, IV, i, 146-148.

17 E.K. Chambers, op. cit., p. 302.

18 3, Enrico VI, III, ii, 193.

19 E.A.J. Honigmann, Introduzione alla sua edizione di Richard III, New Penguin Shakespeare,
    1968.

20 Circa l’immaturità della drammaturgia shakespeariana nel dramma di Riccardo III merita
    ricordare il giudizio di Stevenson, in una lettera a Marcel Schwob del 19 gennaio 1891: «Riccardo
    III, grosso, nero, rozzo, scomposto melodramma, scritto con infinito ingegno ma senza
    finitezza o filosofia da un uomo che aveva ancora da scoprire il mondo, se stesso, il genere
    umano e il suo mestiere». The Letters of R.L. Stevenson, a cura di S. Colvin, Parts XI-XIV,
    London 1912, p. 51.
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