Page 228 - Keplero. Una biografia scientifica
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     da  studi  effettuati  in  microgravità  sulla  Stazione  Spaziale
                Internazionale,  dove  si  è  visto  come  alcuni  cristalli  e  alcune
                proteine, che sulla Terra crescono in due dimensioni, sono liberi
                di  crescere  in  forme  tridimensionali.  L’ipotesi  formulata  da
                Keplero  è  che  i  sei  vertici  dell’esagono  bidimensionale  dei
                fiocchi  di  neve  non  siano  che  il  risultato,  «schiacciato»  dalla
                gravità, di tre diametri inizialmente disposti lungo tre direzioni
                tra  loro  ortogonali.  Ma  perché  formare  un  poligono  o  un
                poliedro  e  non  una  sfera?  Keplero  ipotizza  che  il  vapore  si
                condensi  in  sferule  che  si  dispongono  nella  configurazione  in
                cui ciascuna sfera ne tocca altre sei, quella dove le catene di sfere
                sono esattamente sovrapposte l’una all’altra. In quei sei punti la
                sferula è riparata dal freddo e quindi condensa più lentamente
                da vapore in acqua. Il modello spiega la formazione dei tre assi
                privilegiati. Ma perché le sfere si dovrebbero disporre in questo
                modo,  che  si  è  dimostrato  essere  meno  efficiente
                dell’impacchettamento cubico? Keplero trova risposta nel fatto
                che questa configurazione, a differenza di quella più efficiente, è
                completamente simmetrica.
                   Keplero  si  ferma,  e  ancora  una  volta  ripete  che  fatica  ad
                attribuire la responsabilità della forma al freddo. È sempre più
                convinto  che  vi  sia  una  causa  interna,  una  informazione  che
                accompagna  il  vapore  o  è  proprio  contenuta  in  esso.  Forse  il
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                vapore è veicolo di una facoltà formatrice originata dalla Terra .
                Si presentano però nuove obiezioni. La facoltà formatrice potrà
                forse  imprimersi  nei  semi  di  una  pianta,  ma  come  può  essere
                trasportata dal vapore? Il problema, scrive Keplero, va affrontato
                in  maniera  diversa.  Tutta  la  natura  partecipa  a  uno  stesso
                progetto  ed  è  espressione  di  una  unica  facoltà  formatrice.  In





