Page 226 - Keplero. Una biografia scientifica
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     gli  atomi  corrispondano  a  oggetti  reali,  ma  in  maniera  scaltra
                utilizza  un  modello  «atomista»  per  arrivare  a  una  soluzione
                soddisfacente.
                   Innanzitutto  egli  mostra  come,  in  generale,  esistono  due
                disposizioni  tridimensionali  che  consentono  di  sistemare  in
                maniera efficiente un insieme di sfere nello spazio. La prima, in
                cui ogni fila di sfere è posizionata esattamente sopra l’altra, ha lo
                svantaggio  di  non  ottimizzare  l’occupazione  dello  spazio.  Si
                dimostra  più  efficiente  la  disposizione  in  cui  ciascuna  fila  è
                leggermente traslata rispetto alla precedente, in maniera tale che
                ogni sfera vada a cadere nell’interstizio tra due sfere consecutive
                della  stessa  fila.  Viene  qui  enunciata  la  celebre  congettura  di
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                Keplero ,  per  cui  non  esiste  nessuna  disposizione  di  sfere
                tridimensionali che occupi una maggior percentuale di spazio di
                questa  configurazione,  che  in  seguito  prenderà  il  nome  di
                impacchettamento cubico a facce centrate, o face-centered cubic
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                packing .  Potrebbe  sembrare  un’osservazione  quasi  banale,
                visto  che  lo  stesso  Keplero  ammette  che  si  tratta  della  stessa
                disposizione con cui l’ortolano dispone le arance nelle proprie
                cassette. Eppure la dimostrazione di questo asserto angustierà i
                matematici  per  i  secoli  successivi,  e  il  fatto  che  studiosi  di
                altissimo  livello  vi  abbiano  dedicato  il  proprio  tempo  ha
                assegnato particolare lustro al problema. Fu Carl F. Gauss a dare
                una  prima  dimostrazione  parziale  della  congettura,  nel  1831.
                Mancava  però  una  dimostrazione  generale,  così  che  la
                congettura  si  posizionò  al  numero  18  della  famosa  lista  di
                ventitrè problemi insoluti che l’8 agosto del 1900 David Hilbert
                presentò al Congresso internazionale dei matematici di Parigi.
                Cinquant’anni dopo, nel 1953, il matematico ungherese László





