Page 595 - Galileo. Scienziato e umanista.
P. 595

32, 141-49).
                    137  Cfr. Baroncini [1992], pp. 68-77, 86-95.

                    138
                        Welser a Galileo, 17 giugno 1611, e Grégoire de Saint Vincent, S. J., a Jacques
                van der Stratten, 23 luglio 1611 (OG 11, pp. 127, 162-63); Landis [1994], pp. 193-95.
                    139   Cigoli  a  Galileo,  13  novembre  1610  (OG  10,  p.  475),  circa  la  capacità  di

                Buonarroti di mostrare in modo convincente le stelle di Giove; Barberini a Buonarroti
                e a A. de’ Medici, entrambe le lettere del 2 aprile 1611 (OG 11, pp. 80-81).
                    140
                        Hammond [1992], p. 68; Cole [2007b], pp. 13-15, 180 («ohimè, ohimè, che se
                ’l divinar mio | lui se fosse un dí Papa immaginato | sarei ito dormir su una ponda o ’n

                su l’estremo tegol d’una groma».
                    141
                        Barberini, «Epigrammata LXI», in Wiendlocha [2005], pp. 190-91 citaz.
                    142
                        Rietbergen [2006], pp. 98-100; Pastor [1938], pp. 26-36; Kelley [1988], p. 280.
                    143   Galileo  a  Salviati,  27  aprile  1611  (OG  11,  pp.  89-90);  Camillo  Borsarchi  a

                Galileo, 3 luglio 1611 (OG 11, p. 137).
                    144
                        Valerio a Galileo, 23 ottobre 1610 (OG 10, pp. 451-52); Favaro [1983], vol. I,
                pp. 14-31; Gabrieli [1989], vol. I, p. 841; Cesi a Galileo, 14 dicembre 1612 (OG 11, p.
                446).

                    145   Biagioli  [1993],  pp.  292-94,  che  cita  un  manoscritto  contemporaneo;  Bellini

                [1997], pp. 23-27; Odescalchi [1806], p. 28.
                    146
                        Olmi [1987], pp. 24, 29, 31-34 citaz.; Freedberg [2002], p. 92.
                    147  Ibid., pp. 36, 38; Rosen [1947], pp. 87 nota, 107; Gabrieli [1989], vol. II, pp.

                913, 916.
                    148
                         Rosen  [1947],  pp.  30-31,  35,  53-54,  57,  61.  Precedentemente  Galileo  aveva
                usato i termini perspicillum, occhiale e istrumento.
                    149   I  lincei  concessero  a  Della  Porta  un  ruolo  nell’invenzione  a  causa

                dell’interpretazione di Keplero della parte relativa di Della magia naturale di Della

                Porta [1577]; Rosen [1947], pp. 16-20, 23-24.
                    150
                         Cesi  a  Galileo,  30  novembre  1612  (OG  11,  p.  439);  Keplero,  in  Chevalley
                [1983], p. 173.
                    151  Ricci [1994], pp. 8, 10-11, 15-17, 24-25 nota.

                    152  Corrispondenza di giugno-luglio 1612, in Ricci [1994], pp. 26 nota 23, p. 27
                nota 24; Cesi a Galileo, 20 giugno e 21 luglio 1612, e risposta, 30 giugno 1612 (OG

                11, pp. 332-33, 344-45, 366-67); Gabrieli [1989], vol. I, pp. 348-51.
                    153  Freedberg [2003], pp. 67-73, 79-80.
   590   591   592   593   594   595   596   597   598   599   600