Page 1871 - Shakespeare - Vol. 4
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Quanta umiliazione provo quando scrivo,
sapendo che un più alto genio celebra il tuo nome
e nella tua lode spende ogni suo potere,
costringendomi al silenzio se canto la tua gloria!
Ma poiché il tuo merito, grande come l’oceano,
sorregge sia l’umile che la più superba vela,
la mia impudente barca, alla sua tanto inferiore,
si affaccia con fiducia al tuo immenso mare.
Il tuo aiuto più fortuito potrà tenermi a galla
mentre egli solca il tuo mare sconfinato;
o, se sarò sommerso, non son che legno misero,
egli è d’alta struttura e di lodevol pregio.
Se egli avrà fortuna ed io naufragherò
il peggio sarà questo: l’amor mio fu mia rovina.