Page 1889 - Shakespeare - Vol. 2
P. 1889

Scusatemi, signore. Se v’ho sentito bene,
               il Duca s’è mutato in asceta, e ha voltato
               le spalle ad ogni sfarzo di corte?



              JAQUES DE BOYS
                               Sì, è così.



              JAQUES
               Allora io lo raggiungo. Da questi convertiti

               c’è molto da sentire e da imparare.
          (al vecchio Duca)
               Monsignore, vi lascio al vostro primo onore.
               Voi, paziente e virtuoso, lo meritate bene.

          (a Orlando)
               Voi, all’amore degno d’uno tanto fedele.
          (a Oliver)
               Voi all’amore, alle terre, al gioco dei potenti.

          (a Silvio)
               Tu ad un letto a lungo voluto e meritato.
          (a Touchstone)
               Te, alle zuffe! Il tuo viaggio con la bella

               ha viveri per uno-due mesi. E buon sollazzo!
               Io non son per i balli, sono per far flanella.            30



              IL VECCHIO DUCA
               Jaques, resta ancora un poco.



              JAQUES
                               Sì, ma non per vedere
               i vostri spassi. Quello di cui Vossia mi degna

               lo saprò nella vostra grotta oramai deserta.
                                                                                                           Esce.



              IL VECCHIO DUCA
               Avanti, con letizia, alle celebrazioni!
               Abbiano un altrettanto lieto fine.


                              (Ballano, poi Rosalinda resta sola a dire l’Epilogo.)
   1884   1885   1886   1887   1888   1889   1890   1891   1892   1893   1894