Page 1876 - Shakespeare - Vol. 2
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ROSALINDA
Ma allora non posso esserti utile anche domani, fingendomi Rosalinda?
ORLANDO
Non ce la faccio più a vivere d’illusioni.
ROSALINDA
Quand’è così non ti secco più con le chiacchiere. Sappi allora − e adesso parlo
sul serio − che io ti considero una persona intelligente. E non lo dico perché
tu mi creda intelligente in quanto so che lo sai. E neanche sto cercando di
farmi stimare di più, no, mi basta quel po’ di fiducia che hai in me, che io
voglia farti del bene e non trarne vantaggio. Allora ti prego di credermi, io
son capace di fare cose stranissime. Da quando avevo tre anni m’ha fatto
lezioni un mago, un mago molto bravo nella sua arte ma non di quelli che van
condannati. Se ami davvero Rosalinda con quella passione che il tuo
comportamento fa credere, allora quando tuo fratello sposa Aliena anche tu
sposerai Rosalinda. So bene che guai lei sta passando, e non m’è impossibile,
sempre che tu non ci veda niente di male, fartela comparire domani davanti
agli occhi, in carne e ossa, e senza nessun pericolo.
ORLANDO
Ma che dici, parli sul serio?
ROSALINDA
Sì, te lo giuro sulla mia vita a cui tengo molto, anche se ti dichiaro di essere
un mago. Allora, metti il vestito più bello che hai e invita gli amici, perché se
davvero ti vuoi sposare anche tu domani, puoi farlo. E con Rosalinda se
proprio lo vuoi. Guarda chi spunta, una mia patita col suo patito.
Entrano Silvio e Febe.
FEBE
Giovane, siete stato assai scortese
a mostrare la lettera che vi ho scritta.
ROSALINDA
Non me n’importa niente. Faccio apposta
a mostrarmi antipatico e scortese.