Page 2500 - Shakespeare - Vol. 1
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8 I, i, 240 La lettera di Armado è la presentazione del personaggio: smargiasso ma uomo umile e
    buono, cui lo stile enfatico e iperbolico permette l’idealizzazione del reale e la possibilità di «uscire
    dal mondo». K. Elam (1984) ha indicato la giustificazione d’uno stile ampolloso e paradossale in
    un pamphlet di Thomas Nashe, Christ’s Tears over Jerusalem (1593), che difende e consiglia la
    «bomfiologia» come rimedio alla «rusticità monosillabica» della lingua inglese. Lo stile iperbolico è il
    modo di parlare dei ricchi e colti, e il povero Armado si sforza di imitarlo con manipolazioni del
    linguaggio che sembrano anticipare le parodie di Joyce.

 9 I, ii Come dice Elam, la lunga e oziosa schermaglia tra Armado e il suo paggio Bruscolino, quasi
    un parallelo parodistico dei discorsi di corte, anticipa gli scambi imprevedibili e surreali che si
    susseguiranno tra l’umana genìa che vive ai bordi silvani della corte-accademia. Si tratta,
    continua lo Elam, di veri e propri piccoli spettacoli o happenings verbali, in cui ciascun personaggio
    recita un proprio piccolo dramma, esortato dagli altri a recitare, improvvisare, dar prova di
    bravura, con procedimenti che il Charlton (1938) già chiamava da rivista, e che possono farci
    ricordare Aristofane ed anche le gags e le invenzioni della buffoneria d’ogni tempo. Sono,
    possiamo anche dire, le sbavature ridicole, ma piene di fermenti umani genuini ed apprezzabili,
    della retorica cortigiana.

10 I, ii, 8 my tender juvenal. È un modo affettato per dire ‘giovane’, ma anche un lusinghiero
    rimando all’intelligenza satirica di Giovenale.

11 I, ii, 76 complexion. Le dottrine mediche e psicologiche contemporanee ritenevano che i quattro
    humours o complexions (‘flemma, sangue, collera e malinconia’) che si manifestavano negli
    incarnati delle persone, fossero fluidi interni che, singolarmente o in varie combinazioni,
    formavano il carattere. Armado vuol riferirsi a quest’ultimo, ma Bruscolino risponde in termini del
    colorito della pelle. Dalida è per lui di color verde acquamarina perché la sua «complessione» è
    umida e flemmatica, ma il paggio vuole anche alludere, forse, al fatto che ella soffre dell’anemia
    tipica delle giovinette, la clorosi detta green sickness (‘male verde’).

12 I, ii, 104-105 a ballad... of the King and the Beggar. «La ballata del re e della mendicante» era
    una ballata popolare di cui una variante colta, King Cophetua and the Beggarmaid, fu stampata
    nel 1612 e raccolta da Thomas Percy nelle sue Reliques of Ancient English Poetry (1765).

13 I, ii, 178 La magniloquente confessione d’amore di Armado è tutta frastornata dalla coscienza
    dello spergiuro, come lo saranno quelle dei signorini a corte. Al rigo 171, «la prima e seconda
    causa» erano i motivi di provocazione allo scontro ammessi ed elencati nelle numerose
    trattazioni rinascimentali sul duello.

14 ATTO II Si è già detto che questo brevissimo atto - e l’altrettanto breve atto terzo - sono
    suddivisioni artificiali, e qui così poco ragionevoli da apparire balorde, apportate dai curatori dell’in-
    folio del 1623.
    La commedia si sviluppa senza bisogno di queste interruzioni esteriori, ubbidendo alla sua
    struttura interna, con la sua accumulazione organica e alternanza della trama principale (main
    plot) che qui vede la riunione dei due gruppi simmetrici di personaggi maschili e femminili, e il suo
    rispecchiamento e riecheggiamento parodistico e caricaturale nell’intreccio farsesco, le cui figure
    sono in qualche modo più vicine alla realtà arcadica e alla sua sublimazione iperbolica nella mente
    dei vari Armado e Oloferne. I motivi dell’ambasciata francese - che si risolve quasi subito con
    soddisfazione di tutti, grazie soprattutto al colpo di fulmine provocato nel Re dalla bella
    Principessa - sembrano ben poco rilevanti all’economia della commedia, e vengono appena
    accennati abbastanza confusamente, ché anzi la loro funzione sembra quella di suggerire il poco
    interesse del re di Navarra, tutto preso dai suoi progetti intellettuali, per gli affari di stato. I
    dialoghi, i battibecchi e i chiacchiericci delle damigelle francesi anticipano con la loro verve anti-
    maschilista le scene femminili della futura commedia Molto rumore per nulla, e la Principessa ha
    parecchio della sicurezza e intraprendenza della futura Beatrice.

15 II, i, 66 Berowne they call him - but a merrier man... Il gioco di parole di Rosalina si fonda sulla
    quasi identità fonetica di Berowne e brown, bruno, un colore associato con la cupezza
    malinconica. La caratterizzazione che ciascuna delle damigelle dà al suo uomo preferito è
    adeguata al tono di chiacchierata spiritosa e superficiale delle ragazze. Ne indica, come subito
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