Page 2003 - Shakespeare - Vol. 1
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maturato nel tardo Cinquecento inglese».
In questa ottica, il dramma è anche il compendio di un sentimento del
tragico di impianto medievale-rinascimentale (con suggestioni dello stesso
tragico greco e latino), e forse ne costituisce, per Shakespeare, lo
sfruttamento radicale e in qualche modo la stessa liquidazione. Nelle opere
più mature, infatti, quello schema viene meno, anche se può continuare a
funzionare come disegno esteriore dell’azione in un dramma di vendetta
del tutto anomalo quale è Amleto. Viene meno - pur se ne permangono,
come abbiamo visto, tratti e rapporti di base - perché si forma, proprio
nella rivoluzionaria drammaturgia shakespeariana, il nuovo moderno
sentimento del tragico: tragico in quanto smarrimento di senso, crisi
sotterranea della logica della azione, emergenza di turbamenti che stanno
prima o dopo l’atto, o che addirittura nascono nelle pieghe stesse
dell’agire, interrogazione, senza risposta, del valore dell’esistenza e della
stessa identità dell’uomo.

Nota sul testo e sulla traduzione

Come in quasi tutte le edizioni moderne, il testo che qui si presenta è
sostanzialmente quello del primo in-quarto (Q1), stampato nel 1594 e
riscoperto soltanto nel 1904, in una copia superstite, in Svezia. Ci sono
tutte le ragioni per credere che quella prima edizione fosse ricavata
direttamente dal manoscritto dell’autore: non presenta problemi di rilievo a
livello lessicale, sintattico e metrico; offre didascalie talvolta vaghe, solo
appuntate, come in un copione per la scena; mostra chiari segni di
ripensamenti ideativi, senza cancellatura delle soluzioni scartate; e infine
ha attribuzioni di battuta incostanti, usando indifferentemente, ad
esempio, Saturnius oppure King oppure Emperor a indicare lo stesso
personaggio. Il secondo in-quarto (Q2), certamente basato su una copia di
Q1 con alcune varianti e non pochi errori, apparve nel 1600. Il terzo (Q3) fu
stampato nel 1611, con parecchi errori, da una copia di Q2, forse perché
nel frattempo erano andate perdute le copie di Q1. Nel 1623 fu stampata,
da Q3, la versione che appare nel primo In-folio (F): una versione che pur
presentando molti errori, dovuti probabilmente a un giovane tipografo
ancora inesperto, porta diverse novità: divide il dramma in atti e scene,
modifica e amplia le didascalie e, soprattutto, aggiunge una scena mai
prima pubblicata, III, 2. F non si basava, quindi, solo su Q3, ma anche su
un manoscritto in cui doveva essere inclusa quella scena, con tutta
verosimiglianza un copione teatrale che era servito al suggeritore per
rappresentazioni forse anche risalenti a molti anni addietro: infatti, la
nuova scena, III, 2, non risulta essere un’aggiunta molto posteriore alla
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