Page 1874 - Shakespeare - Vol. 1
P. 1874
fosse dell’uomo, sarebbe egli perfetto! Quest’unica magagna
lo colma di difetti, gliene fa fare di tutti i colori:
l’incostanza, prima di andare a segno, fa cilecca.
Che c’è nel volto di Silvia, ch’io non scorga
più fresco in Giulia, con l’occhio della costanza?
VALENT INO
Su, su, datemi entrambi la mano.
Concedetemi la grazia di portarvi al lieto fine:
che peccato, due amici che restano a lungo nemici!
PROT EO
Sii testimone, o cielo, che i miei voti si avverano per sempre.
GIULIA
Ed anche i miei.
[Entrano i Fuorilegge, con il Duca e Turione]
I FUORILEGGE
Dài, dài! Una preda, una preda!
VALENT INO
Alto là!
Fermatevi, vi dico! È il Duca mio signore.
A Vostra Grazia il benvenuto d’un uomo in disgrazia:
Valentino, il bandito.
DUCA
Ser Valentino?
T URIONE
Ma quella è Silvia! E Silvia m’appartiene!
VALENT INO
Indietro, Turione! O abbraccerai la morte.
Non venire a portata della mia collera,
non chiamar Silvia tua! Se ci riprovi
Verona non ti riavrà mai più. Eccola lì:
prova solo a sfiorare con un dito,