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od anche solo un alito, il mio amore. Ti sfido!
T URIONE
Ser Valentino, no, non mi sta poi così a cuore.
Lo considero un folle, chi mette a repentaglio
la sua pelle per una donna che nemmeno l’ama.
Rinuncio a farla mia: pertanto è tua.
DUCA
Tanto più vile e degenere sei tu,
che per lei hai prima mosso mari e monti,
per poi lasciarla col più lieve dei pretesti.
Ed ora, sull’onor dei miei antenati,
io plaudo al tuo coraggio, Valentino:
ti penso degno dell’amore d’una imperatrice.
Sappi pertanto che qui dimentico ogni passata offesa,
cancello ogni rancore, ti richiamo a corte,
ti elevo a nuova dignità: i tuoi meriti non hanno rivali.
E questo ora proclamo: Ser Valentino,
sei un vero gentiluomo, e d’ottimo lignaggio.
Prenditi la tua Silvia, che ben l’hai meritata.
VALENT INO
Ringrazio Vostra Grazia, felice di tanto dono.
Ma ora v’imploro, per amore di vostra figlia,
di accordarmi di chiedervi un unico favore.
DUCA
Te l’accordo, per amor tuo, qualunque esso sia.
VALENT INO
Questi banditi, a cui mi sono aggregato,
son uomini dotati di degne qualità.
Perdonateli per quanto han qui commesso,
e revocate il bando che li esilia.
Essi son ravveduti, rinciviliti, pieni di buoni propositi
e degni di alti incarichi, mio nobile signore.
DUCA
L’hai avuta vinta: perdono te e anche loro.