Page 1847 - Shakespeare - Vol. 1
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No, noi detestiamo sì turpi vigliaccate.
Su, dagli altri della banda: vieni con noi.
Vedrai le ricchezze rastrellate:
di noi e di esse, disponi come vuoi. 54
Escono.
Scena II EN
Entra Proteo.
PROT EO
Ho già tradito l’amico Valentino:
dovrò fare altrettanto con Turione.
Con il pretesto di tesserne gli elogi
coglierò il destro di corteggiarla io stesso;
ma Silvia è troppo onesta, troppo sincera e pura
per farsi sedurre dalle mie indegne profferte.
Quando protesto la mia assoluta sincerità
lei mi rinfaccia d’aver tradito l’amico;
quando consacro i miei voti alla sua beltà
lei mi fa ricordare che fui spergiuro
perché ho tradito l’amor della mia Giulia.
Ma nonostante le impennate sarcastiche -
l’ultima delle quali basterebbe a soffocare ogni mia speranza -
pure, a mo’ di cane fedele, più lei spregia il mio amore
più questo cresce e le si accuccia ai piedi.
[Entrano Turione e i musici]
Ma ecco, arriva Turione. Andiamo al balcone di lei
a gratificarne l’orecchio con una serenata.
T URIONE
Ebbene, Ser Proteo, ci avete preceduto di soppiatto?
PROT EO
Sì, nobile Turione: sapete bene che l’amore
agisce di soppiatto, se gli sbarran la strada.
T URIONE
Sì, ma spero, signore, che non sia qui la vostra bella.