Page 6 - La verità sul caso di mister Valdemar
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provare questi punti, fui portato a gettare gli occhi sul
mio amico mister Ernest Valdemar, il ben conosciuto
compilatore della Bibliotheca forensica e autore (con lo
pseudonimo di Issachar Marx) delle traduzioni polacche
del Wallenstein e del Gargantua. Il signor Valdemar, che
dall’anno 1839 risiede generalmente a Harlem (New
York), si distingue (o si distingueva) per l’eccessiva ma-
grezza della sua persona, tanto che le sue gambe ricor-
davano quelle di John Randolph; e anche per la bian-
chezza dei suoi favoriti che contrastavano violentemente
con la sua capigliatura nera, la quale perciò da molti era
presa per una parrucca. Il suo temperamento oltremodo
nervoso lo rendeva un buon soggetto per le esperienze
magnetiche. In due o tre occasioni lo avevo addormen-
tato con poca difficoltà, ma ero rimasto deluso negli al-
tri risultati che la sua costituzione mi aveva naturalmen-
te fatto sperare. La sua volontà non era mai positiva-
mente, né del tutto soggetta al mio influsso, ed in fatto
di chiaroveggenza non riuscii mai a ottenere da lui nien-
te su cui fare assegnamento. Avevo sempre dato la colpa
di tali insuccessi alla sua salute infermiccia. Qualche
mese prima che ne facessi la conoscenza, i medici lo
avevano definitivamente dichiarato tisico. Egli era solito
parlare della sua prossima fine con molta calma, come
di una cosa che non potesse né evitarsi né dispiacere.
Quando, per la prima volta, mi vennero le idee alle
quali ho alluso poc’anzi, era naturale che pensassi a Val-
demar; conoscevo troppo bene la sua salda filosofia, per
temere scrupoli da parte sua; né egli aveva parenti in
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