Page 293 - Enciclopedia degli artisti contemporanei.
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Sivini Claudio





                                                               Fin  dall’inizio  Sivini,  affascinato  dall’ambiguità  dell’im-
                                                               magine speculare (varia e mutevole come l’organicità della
                                                               natura), ha sentito il bisogno di una sorta di ancoraggio, di
                                                               una certificazione di presenza, di un “ubi consistam” per se
                                                               stesso e per il riguardante.
                                                               E  questo  elemento  certificatore  ed  estraneo  allo  specchio  è
                                                               cambiato nel  tempo: dapprima l’oggetto trovato quale ele-
                                                               mento organico prelevato dalla natura, quindi il dato geo-
                                                               metrico aniconico e immateriale e finalmente l’inserimento
                                                               di sagome organiche e di una struttura  geometrica allusiva
                                                               alla luce (l’arcobaleno).
                                                               Il  mondo  sarebbe  incomprensibile,  perché  mutevole  come
                                                               uno specchio, se l’artista non fornisse, certificandola con la
                                                               sua presenza, una chiave di lettura.
                                                               Tale chiave fu dapprima  l’organicità della natura , poi la
                                                               razionalità dell’intelletto, ed ora, finalmente, la sintesi elet-
                     Quarta dimensione 1  - 2012               ta di materia e luce, retta e curva, intelletto e sensibilità,
                                                               mente e cuore…
        Una mostra personale di Claudio Sivini è un fatto raro e   (Sergio Molesi – 1989)
        prezioso. Raro perché la tecnica messa in opera è laboriosa
        e difficile e il prodotto licenziato è funzionalmente perfetto;
        prezioso  perché  vedere  insieme  tanti  lavori  di  Sivini  è  un
        fatto spettacolare e, in ogni modo, gratificante e godibile a
        diversi livelli, suscitando un apprezzamento pressoché gene-
        rale.
        Si tratta di specchi incastonati in appositi contenitori (che
        diventano così problematiche finestre aperte sul mondo) e su
        cui  l’autore  interviene  inserendovi  sagome  allusive  opache
        o pellicole plastiche colorate, ottenendo l’effetto spettacola-
        re di un’astrazione geometrica spesso giocata sull’ambiguità
        dell’effetto cinetico ed optical … Ma  il vero exploit, tra opti-
        cal e concettuale, fu la scoperta dello specchio come supporto
        delle sue opere….Guardare in uno specchio è vedere se stessi
        e ciò che ci circonda, trasferiti in un mondo altro e allusivo
        e, come cambia il riguardante e ciò che lo circonda, cambia
        l’immagine riflessa.















                                                                               Raggio verde - 2010








                                                               Indirizzo abitazione e studio: via Revoltella, 136 – Trieste
                                                               Telefono     040 392 683
                                                               E-mail:      c.sivini@virgilio.it
                                                               Sito web:   www.claudiosivini.it
                        Onda su onda - 2010




       D’Arte                                                                                                  283
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