Page 2227 - Shakespeare - Vol. 4
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LA FENICE E LA TORTORA EN
Che l’uccello dal canto più alto 127
sopra l’albero solo 128 d’Arabia
sia il triste trombettiere e il mesto araldo
cui ciascun’ala casta presta ascolto.
Ma che il roco messaggero, 129
cupo messo del demonio,
di mortale febbre nunzio,
non s’accosti a questa schiera.
Interdetto sia dal rito
ogni uccello ch’è tiranno, 130
salvo l’aquila regina;
sian le esequie ad altri chiuse.
Perché il requiem sia completo
che sia il cigno bianco prete,
lui che funebre cantore
canta e annunzia la sua morte.
E tu corvo tri-longevo,
che produci nera prole
con respiro dato e preso, 131
segui gli altri in veste a lutto.
Qui l’antifona comincia: 132
morto è amore e la costanza;
son fuggiti in mutua fiamma
la Fenice e la Tortora.