Page 1936 - Shakespeare - Vol. 4
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               Quelle labbra che Amor creò con le sue mani

               bisbigliarono un suono che diceva “Io odio”
               a me, che per amor suo languivo:
               ma quando ella avvertì il mio penoso stato,
               subito nel suo cuore scese la pietà

               a rimproverar la lingua che sempre dolce
               soleva esprimersi nel dar miti condanne;
               e le insegnò a parlarmi in altro modo,
               “Io odio” ella emendò con un finale,

               che le seguì come un sereno giorno
               segue la notte che, simile a un demonio,
               dal cielo azzurro sprofonda nell’inferno.
                               Dalle parole “Io odio” ella scacciò ogni odio

                               e mi salvò la vita dicendomi “non te”.
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