Page 1737 - Shakespeare - Vol. 1
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tradimento del marito, purché sia “soltanto un amore” a tenerlo lontano. Nella traduzione si è
    preferito tener conto dell’emendamento di Foakes, che suggerisce di leggere alone a toy anziché
    a love: sarebbe dunque il “giocattolo”, il monile, o la mancanza del medesimo, a impedirgli il
    ritorno.

20 II, i, 110-113 Il testo dell’in-folio ha where anziché wear all’inizio del verso 112. Dorsch (57-58, n)
    accetta la correzione in wear, che permette di ricavare un senso dal brano; per Wells, invece
    (137), il guasto è comunque irreparabile e la cosa migliore da farsi è eliminare il brano nelle
    rappresentazioni teatrali.

21 II, ii, 30 gnats, letteralmente ‘zanzare’.

22 II, ii, 34 sgg sconce: serie di doppi sensi (‘testa’, ma anche ‘scudo’, ‘difesa’, ‘piccola
    fortificazione’: significati tutti presenti nell’Oxford English Dictionary [OED]).

23 II, ii, 56 Basting: ‘inumidire’ (verbo usato nell’ambito culinario) ma anche ‘battere’.

24 II, ii, 60 choleric: l’umor collerico poteva essere aggravato da certi cibi (cfr. The Taming of the
    Shrew, IV, i, 156).

25 II, ii, 67-68 bald plate of Father Time: il Tempo era normalmente rappresentato calvo.

26 II, ii, 82 sgg Come spesso in Shakespeare, si allude alla caduta dei capelli come primo sintomo
    della sifilide.

27 II, ii, 106 bald conclusion: qui, a chiusura delle allusioni alla calvizie e alle malattie veneree, bald
    vale fiacca, banale.

28 II, ii, 172 Thou art an elm: ricordo di Ovidio, Metamorfosi XIV, 665-666. Elm, letteralmente
    ‘olmo’.

29 II, ii, 190 or pinch us: le fate si divertono a dar pizzicotti agli umani anche in The Merry Wives of
    Windsor.

30 II, ii, 193 I am transformèd: il motivo della metamorfosi tende a spostare quello della
    somiglianza, dello scambio d’identità o dello stesso travestimento (cfr. Lucentio/Cambio in The
    Taming of the Shrew) verso quello della “trasformazione” in essere non umano, che sarà
    dominante in Midsummer Night’s Dream.

31 III, i, 4 carcanet: usato indifferentemente con chain o necklace per indicare il famoso monile
    commissionato da Antifolo di Efeso.

32 III, i, 32 [within]: la disposizione dei vari personaggi in questa scena, ovviamente ispirata a una
    analoga dell’Anfitrione plautino, è stata molto discussa. Antifolo e Dromio di Siracusa, Adriana e la
    serva Luce potrebbero parlare dall’interno, dietro un fondale: in questo caso però Luce (o Nell,
    come più tardi viene chiamata) non sarebbe mai visibile sulla scena. Potrebbero parlare dall’alto,
    da una sorta di upper stage, o dietro uno screen posto trasversalmente, in modo da essere
    visibili al pubblico; ma occorre anche che Adriana non veda il marito, e un prematuro incontro fra
    i due Dromi anticiperebbe il confronto face to face del finale, rendendo ancora più arduo
    l’affidamento dei due personaggi a un solo attore. J.L. Styan (123, 159) discute questa scena, e
    altre della Comedy, come esempio di stilizzazione e di tecnica anti-illusionistica. Si possono vedere
    le osservazioni in merito di S. Wells (145-146), sempre attento ai problemi della messa in scena,
    e di Dorsch (26, 67n), che ha compiuto anche una ricognizione sul posto al Gray’s Inn.

33 III, i, 47 Verso anomalo metricamente e poco chiaro. Foakes (43n) accetta una lezione diversa:
    thou wouldst have changed thy office for an aim, ma il senso non risulta per questo più
    persuasivo.

34 III, i, 56 Well struck: non è chiaro se il solo Antifolo sta battendo alla porta o se la risposta (blow
    for blow) viene da altri, forse da Dromio stesso che si alterna al padrone.

35 III, i, 80-83 crow: inteso come “corvo” o come “sbarra di ferro” (propriamente crowbar). Pluck
    the crow è anche espressione proverbiale per “dirimere una questione”.

36 III, ii, 15 Be secret-false: altra reminiscenza ovidiana (Amores, trad. Marlowe, vv. 7-8) secondo
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