Page 562 - Galileo. Scienziato e umanista.
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37  Palisca [1989], pp. 154-58; Drake [1992], pp. 10-11, considera questa scoperta

                la prima legge della fisica raggiunta per via sperimentale.
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                       Palisca [1989], pp. 162-63, 201-3 e Palisca [1961], pp. 130-35; Drake [1970],
                pp. 55-61.
                    39   Palisca  [1992],  pp.  145-49  e  [1989],  pp.  158,  162;  Galilei,  ibid.,  185  (prima

                citaz.) e 181 (seconda citaz.).
                    40
                       Settle [1983], pp. 229-33.
                    41
                        Palisca  [1960],  p.  23;  Dizionario  Biografico  degli  Italiani,  vol.  I,  p.  571
                (Alamanni); Weinberg [1954], pp. 175-76, 192 e [1954], p. 267; Cochrane [1973], pp.

                116-18; OG 19, p. 57.
                    42
                       Tutti questi testi sono stati pubblicati varie volte, per esempio in OG 9; verranno
                qui citati dall’edizione curata da Alberto Chiari: Galilei [1943].
                    43  Il gioco della datazione iniziò da Favaro (OG 10, pp. 13, 16, 21, 26), che stabilí

                che le «Considerazioni» fossero state composte non piú tardi del 1609, rifiutò di datare

                le  note  e  immaginò  che  la  commedia  fosse  stata  scritta  a  Padova  e  lasciò  il  resto
                all’indelicatezza  dei  giovani.  Parteciparono  poi  Vaccalluzzo  [1896],  pp.  18-30,  Bigi
                [1972], p. 531, Wlassics [1974], pp. 17-25, 30 e Della Terza [1979], pp. 198-99.

                    44   Weinberg  [1954],  pp.  183-86,  189,  191,  193  e  [1954],  pp.  211-12;  Palisca

                [1968], pp. 11-12, 20-23.
                    45
                       Brown [1971], pp. 6, 12, 14.
                    46  Palisca [1968], p. 12.

                    47  OG 9, pp. 228-29.
                    48
                       Galilei [1943], p. 13; OG 9, p. 224.
                    49
                       Graf [1926], p. 226.
                    50  Del Lungo [1909], vol. I, pp. 352, 356-60, 387; Bettoni [1933], pp. 102-3 ha

                un’idea simile delle rime di Galileo. Un critico forse piú acuto, Colapietra [1956], p.

                567, considera l’immagine delle donne sulla pubblica via come il miglior verso della
                poesia di Galileo.
                    51
                       Dell’Aquila [2006], pp. 249-51.
                    52  Anonimo [1793], p. VI.

                    53  Mestica [1889], pp. V-VII, XIV; Del Lungo e Favaro [1911]; Del Lungo, vol. I,

                p. 345. I titoli onorifici vengono da Olschki [1967], p. 104 e Italo Calvino, citato in
                Bolzoni [2007], pp. 157-58, rispettivamente.
                    54
                        Wilkinson  [1968],  pp.  98-99,  riassume  i  consigli  tecnici  forniti  da  Orazio:
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