Page 175 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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     astronomi  classici  da  Tolomeo  a  Copernico  a
                Galileo,  era  già  stato  infranto  da  Keplero.  Come
                sappiamo, sulla base delle osservazioni astronomiche
                compiute da Tycho Brahe in Danimarca egli aveva
                dedotto nel 1604 due famose leggi: la prima stabiliva
                appunto che le orbite dei pianeti sono ellissi con il
                Sole in uno dei fuochi, e la seconda che aree uguali
                dell’orbita  vengono  spazzate  in  tempi  uguali.  Una
                terza  e  ultima  legge  Keplero  l’aveva  aggiunta  nel
                1619: il rapporto fra il quadrato dell’anno planetario
                e il cubo della distanza media tra un pianeta e il Sole
                è lo stesso per tutti i pianeti.
                     Proprio  dalla  terza  legge  di  Keplero  il  giovane
                Newton  aveva  facilmente  dedotto  la  forma
                matematica dell’attrazione solare per orbite circolari,
                ma  il  caso  delle  orbite  ellittiche  era  di  ben  altra
                difficoltà.  Ci  vollero  vent’anni  perché  un  maturo
                Newton  arrivasse  al  suo  capolavoro,  svelando  il
                legame fra le tre leggi di Keplero da un lato e la legge
                di gravitazione dall’altro.
                     La  sorprendente  soluzione  del  mistero  fu  la
                seguente.  L’esistenza  di  una  forza  (attrattiva  o
                repulsiva)  tra  il  Sole  e  un  pianeta  è  solo  un  modo
                diverso di esprimere la seconda legge. Il fatto che la
                forza  sia  inversamente  proporzionale  al  quadrato
                della distanza è solo un modo equivalente di dire che
                l’orbita è una sezione conica, cioè una delle tre figure
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