Page 2207 - Shakespeare - Vol. 3
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È da pitocchi, l’amore che si può misurare.
CLEOPATRA
Fisserò i confini in cui essere amata.
ANTONIO
Allora ti occorrerà nuovo cielo, nuova terra. 3
Entra un messo.
MESSO
Notizie da Roma, mio signore.
ANTONIO
Mi irrita; il succo.
CLEOPATRA
Ma no, ascoltale, Antonio: forse
Fulvia è arrabbiata; o magari
l’imberbe Cesare ti ha inviato
l’ordine reciso, «Fa’ questo, o quello:
conquista quel regno, affranca questo;
esegui, o ti condanniamo».
ANTONIO
Come, amor mio?
CLEOPATRA
Magari? Macché, è sicuro: non devi più
star qui, da Cesare è giunto il congedo,
quindi obbedisci, Antonio. Dov’è
l’ordine di comparizione di Fulvia?
o dovrei dire di Cesare... d’entrambi?
Fate entrare i messi. Come sono regina d’Egitto,
arrossisci, Antonio, e il sangue alle tue guance
rende omaggio a Cesare, ovvero offre
un tributo di vergogna quando la stridula